Homo homini lupus

Cosa significa “Homo homini lupus”?

“Homo homini lupus” è una frase latina che si traduce letteralmente come “l’uomo è un lupo per l’uomo”. Questa espressione è stata coniata dal filosofo romano Plauto nel suo lavoro “Asinaria”, ma è stata resa popolare dal filosofo inglese Thomas Hobbes nel XVII secolo nel suo libro “Leviatano”.

Il significato di “Homo homini lupus” è che gli esseri umani sono naturalmente malvagi e violenti verso gli altri esseri umani. La frase suggerisce che la natura umana sia fondamentalmente egoista e violenta, e che gli individui siano inclini ad agire nell’interesse proprio, anche a spese degli altri.

In altre parole, “Homo homini lupus” descrive la natura umana come essere violenta e competitiva, in cui le persone cercano di proteggere i propri interessi a scapito degli altri. Questa visione pessimistica dell’umanità suggerisce che l’uomo, se lasciato libero, agirà sempre nell’interesse proprio e non esiterà a usare la violenza per ottenere ciò che vuole.

Tuttavia, questa visione della natura umana è stata oggetto di dibattito nel corso della storia, con molti filosofi e pensatori che sostengono una visione più positiva dell’uomo. Ad esempio, alcuni sostengono che la natura umana sia naturalmente buona e che la violenza e l’egoismo siano comportamenti appresi, non innati.

In ogni caso, la frase “Homo homini lupus” continua a essere utilizzata come un’osservazione sulla natura umana e sulle relazioni tra gli individui. Rappresenta la percezione comune dell’umanità come esseri egoisti e violenti, ma anche la possibilità di superare questi comportamenti e di trovare la pace e la prosperità attraverso la cooperazione e il rispetto reciproco.

Uno dei filosofi più noti che sostiene la tesi che l’essere umano è buono per natura è Jean-Jacques Rousseau. Secondo la sua teoria, l’uomo nasce libero e buono, ma la società lo corrompe e lo rende malvagio.
Rousseau credeva che il miglioramento della società potesse portare alla riscoperta della bontà naturale dell’uomo. La sua teoria è stata sviluppata principalmente nel suo lavoro “Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini” e nel suo celebre libro “Il contratto sociale“.


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